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Recensione del film " Quasi Amici "

 

Durante una lezione del prolungato avvenuta nella classe 3^G , per fine didattico, è stato visto il film “Quasi Amici”, con lo scopo di affrontare una discussione in classe sui temi trattati in esso. Proponiamo qui una recensione a riguardo.

Il film Quasi Amici, dei registi Oliver Nakache e Éric Toledano, ambientato in Francia, è il racconto di due uomini diventati amici per pura casualità. Tutto ha inizio quando Driss, un uomo di colore, che trasmette simpatia e risate a chiunque, fa un colloquio di lavoro, come badante, per Philippe, un uomo paralizzato per un incidente causato da uno sport ad alta quota. Driss però non era lì con la reale intenzione di lavorare, ma per ottenere il sussidio di disoccupazione. Philippe, però, gli propone un mese di prova. La famiglia di Driss, non è in ottime condizioni economiche, quindi egli, non può fare altro che accettare la proposta. Da qui in poi tra i due, nasce una forte simpatia. Hanno caratteri opposti, ma insieme riescono a comprendersi e farsi scappare due risate anche nei momenti meno opportuni. Si tratta di una storia dal significato trasparente: nessuno di noi penserebbe di incontrare una persona per puro scopo lavorativo e fare nascere un’amicizia che supera ogni ostacolo. Esso è un film che trasmette valori importanti: amicizia, felicità e uguaglianza senza discriminazione. Ne è un esempio il fatto che Driss non fa pesare o notare a Philippe la sua condizione fisica e i disagi che ha, ma lo tratta da persona “normale”, mentre Philippe, da parte sua, non fa pesare o notare la netta differenza economica tra loro. Philippe, infatti, era un uomo che poteva permettersi anche 10 volte l’appartamento dove viveva Driss assieme a sua zia, sua madre adottiva, e tutti i suoi fratelli. Questo racconto è tratto da una storia realmente accaduta e gli attori lo interpretano con grande realismo.

Verteramo Giulia Pia, Pelle Silvia

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