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Ennesimo naufragio, Cutro in lutto

 

Migliaia di migranti in pericolo di fronte alle coste della Calabria. Sale a 91 il numero delle vittime del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro il 26 febbraio 2023

Il viaggio dei 180 migranti, forse di più, che si è concluso tragicamente sulle coste davanti a Cutro all’alba di domenica 26 febbraio, era cominciato diversi giorni prima, a migliaia di chilometri di distanza. L’imbarcazione Summer Love, proveniente dalle coste turche si è spezzato in acqua a poche centinaia di metri dalla riva di Cutro, su di una secca dove, in estate, giocano i bambini.

Col passare dei giorni e con il mare che continua a restituire poveri resti, il naufragio del 26 febbraio assume sempre di più la connotazione di una strage di bambini. Le vittime con un età compresa fra gli 0 e i 12 anni sono 24, sui 35 minorenni morti. Un drammatico aggiornamento nella conta di chi non ce l'ha fatta che porta il totale delle vittime a 91. E, purtroppo, non è finita. Perché secondo le stime fatte sulla base del numero delle persone a bordo indicate dai superstiti dovrebbero mancare all'appello almeno un'altra ventina di persone. E non è da escludere che tra loro vi siano altri bambini. Una strage di minori che forse si può spiegare con il fatto che la rotta turca, da anni ormai, si caratterizza per essere una di quelle più battute dalle famiglie. L'obiettivo delle squadre di salvataggio è ottenere il riconoscimento di tutti i morti per dare ai familiari almeno la possibilità di piangere su una tomba. Così come, con l'intento di recuperare tutti i corpi, le ricerche sono state estese su un tratto di costa di 13 chilometri, sulla base delle correnti e dei luoghi di ritrovamento delle vittime. I parenti dei dispersi, intanto, fanno la spola tra il Palamilone e la spiaggia di Steccato di Cutro. Un triste pellegrinaggio nella speranza di sapere che i loro cari sono stati almeno ritrovati. Un'attesa straziante e carica di un dolore indescrivibile che i volontari delle organizzazioni umanitarie e delle associazioni del terzo settore di Crotone stanno cercando come possono di lenire offrendo loro un supporto psicologico. La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È stato solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si potevano e si dovevano evitare.

Ogni anno centinaia di uomini, donne e bambini muoiono in mare nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa. Partono su pescherecci barconi fatiscenti e piccole imbarcazioni. Partono dall’Africa, dall’Afghanistan, dall’Iran eccc… scappando da situazioni tragiche nei loro paesi.

Chi entra in Europa in maniera irregolare -senza passaporto o visto- lo fa per tanti motivi. In molti casi si tratta di migranti in fuga dalla povertà, ma  c’è anche chi fugge da persecuzione, violazione dei diritti umani e conflitti armati. Queste persone possono essere considerate rifugiati e per questo motivo devono essere protetti e tutelati.

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di Filocamo Mario

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